Cosa sappiamo del Progetto ElderGames?

Nov 12, 2023 | Salute, Tecnologia

Un’innovazione unica sta emergendo dall’Unione Europea, con la promessa di rivoluzionare il modo in cui concepiamo il tempo libero e la cura degli anziani. Il progetto ElderGames, finanziato dall’UE, ha avviato lo sviluppo di un tabellone di gioco interattivo destinato agli anziani, una mossa che potrebbe non solo offrire divertimento, ma anche contribuire in modo significativo al benessere mentale di questa fascia di età.

(https://cordis.europa.eu/article/id/26841-eu-project-to-develop-digital-games-for-the-elderly/it)

Da tempo, la comunità scientifica ha sottolineato l’importanza del gioco nel mantenere una mente agile. Ma, con l’espansione dell’era digitale, gli anziani sono stati spesso trascurati, relegati ai margini di una società sempre più interconnessa. Tuttavia, la visione di ElderGames, guidata dalla tenacia e passione della coordinatrice Malena Fabregat, ha il potenziale di riconnettere gli anziani con il resto del mondo digitale.

Il progetto combina in modo brillante il divertimento tradizionale dei giochi da tavolo con la tecnologia moderna. E la sua ambizione non si ferma solo al divertimento: grazie all’integrazione di sistemi di monitoraggio, si punta a utilizzare il gioco come strumento diagnostico e preventivo, offrendo una nuova via per la diagnosi precoce di malattie come la demenza.

Un aspetto particolarmente notevole di ElderGames è il suo approccio inclusivo. I giochi, pur essendo digitali, saranno progettati con un’interfaccia semplice e intuitiva. Questo significa che anche coloro che sono meno avvezzi alla tecnologia potranno fruirne facilmente. E, considerando il suo obiettivo di connettere gli anziani di tutta Europa, il linguaggio utilizzato sarà semplice e universale, permettendo ai partecipanti di giocare e socializzare oltre i confini nazionali.

L’evoluzione demografica europea ci mostra un continente che sta invecchiando rapidamente. Mentre ci adattiamo a questa nuova realtà, progetti come ElderGames sono essenziali. Rappresentano non solo una risposta innovativa alle sfide del presente, ma anche una chiara visione di un futuro in cui la cura e l’integrazione degli anziani sono al centro delle nostre priorità.

Malena Fabregat e il suo team hanno innescato una potenziale rivoluzione nel modo in cui vediamo il gioco e la cura degli anziani. Ora spetta a noi, come comunità e come società, sostenere e adottare queste innovazioni, garantendo che le persone anziane non solo vivano più a lungo, ma vivano anche con una qualità di vita migliore e più connessa.

Ma cosa sappiamo del prototipo? A che punto è lo sviluppo?

Il progetto ElderGames è stato ulteriormente finanziato da un progetto di ricerca chiamato ElderGames+, che si è svolto dal 2010 al 2013. Il progetto ElderGames+ aveva lo scopo di migliorare il prototipo del gioco ElderGames e di testarlo con un gruppo più ampio di anziani.

Il progetto ElderGames+ ha portato a una serie di miglioramenti al prototipo del gioco, tra cui:

  • L’aggiunta di nuovi giochi e attività
  • La personalizzazione del gioco per soddisfare le esigenze degli utenti individuali
  • L’implementazione di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e il machine learning

Il prototipo del gioco ElderGames+ è stato testato con un gruppo di 500 anziani in sei paesi europei. I risultati del test hanno dimostrato che il gioco è efficace nel migliorare una serie di capacità cognitive, tra cui la memoria, l’attenzione, la pianificazione e la risoluzione dei problemi.

Il progetto ElderGames+ ha concluso che il gioco ElderGames+ è un promettente strumento per migliorare la salute e la qualità della vita degli anziani.

Inoltre, il progetto ElderGames ha portato a una serie di altri progetti di ricerca sui giochi per gli anziani. Questi progetti hanno esplorato l’utilizzo di nuove tecnologie, come la realtà virtuale e l’intelligenza artificiale, per creare giochi più coinvolgenti ed efficaci per gli anziani.

Alcune voci dicono che il gioco è attualmente in fase di commercializzazione da parte di un’azienda spagnola chiamata AIJU.

Noi abbiamo tentato di saperene di più ma è evidente che non c’è interesse nello sviluppare ulteriormente un progetto che commercialmente ha come potenziali acquirenti solo le case di riposo.